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  • Immagine del redattoreArianna Nappi

Benevento, citta' di Streghe e Janare

Aggiornamento: 15 gen 2022

Unguento, unguento Portami al Noce di Benevento Supra acqua et supra vento Et supre ad omne malo tempo

Benevento, città di cibo, storia, miti e leggende.

Un mese non ci è bastato per trasmettere totalmente la bellezza di questa città.

Una cosa la sappiamo per certo: in questa notte magica sicuramente Benevento diventa la città più famosa d’Italia! È proprio nella notte di Halloween che, finalmente, vi parleremo del mito che accompagna la mia città, quello delle streghe di Benevento.


La città delle Streghe è ormai famosa per tutti: la nostra squadra di calcio porta cucita sulla maglietta una sagoma raffigurante una strega. E gli ultras? Vengono chiamati stregoni, ovviamente. E vogliamo, poi, parlare del nostro buonissimo Liquore Strega?


Non siamo mica impazziti! Le streghe esistono davvero, e sono tutt’oggi tra noi!


Vorrei poter manipolare il meteo e far iniziare un forte temporale solo per farvi entrare nel mood ma, purtroppo, non ho questi poteri (…o non ancora!) 😈


Ma la notte di Halloween fa un po' paura di per sé, quindi vi basterà un pizzico di immaginazione, una coda di lucertola e… ah no, quella era un’altra pozione!

Cosa state aspettando? Salite sulla vostra scopa e volate insieme a noi su Benevento, la città delle streghe.


La nascita della leggenda delle streghe

Nessuno a Benevento saprà mai dirvi come nasce davvero questa ormai celebre leggenda. In questo articolo vi racconterò la versione che mi è stata tramandata, cioè quella che ha un chiaro fondamento storico.

Ci troviamo nel Ducato di Benevento, all’epoca dei Longobardi (ecco perché ne abbiamo parlato qui). Immaginate il periodo storico, le superstizioni e la genuinità della gente.

I soldati Longobardi erano soliti riunirsi per fare un gioco tutti insieme che consisteva nell’attaccare degli stracci su un noce con l’obiettivo di acchiapparli, cavalcando al contrario i loro cavalli. Immaginiamo dunque di tornare dalle campagne, dopo una giornata di lavoro, magari al chiaro di luna e ritrovarsi davanti a quello che aveva tutte le sembianze di un vero e proprio rito pagano. Si diceva che i cavalieri, da lontano, sembrassero delle donne a cavallo delle loro scope. Che fosse un rito, un gioco o nessuna delle due chances, l’idea che le streghe abitassero in questo luogo si iniziò ad insidiare nelle menti dei beneventani.

Le Janare

Un brivido percorre la mia schiena al solo scrivere questo nome. Noi beneventani siamo estremamente superstiziosi e, ancora oggi, se qualcuno pronuncia il nome “Janara”, qualcun altro interverrà certamente rispondendo “oggi è sabato a casa mia!”. E meno male che quest’anno Halloween cade di Sabato e quindi, diciamolo tutti insieme “OGGI È SABATO A CASA MIA!”.

Fiuu! Avete appena evitato che una strega possa entrare in casa vostra.

Eh già, ecco cosa significa il termine Janara. Anche qui nessuno sa se la parola derivi dalla termine latino Janua o dall’omonimo fiume. Insomma, un mistero nel mistero.

L’unica cosa che posso dirvi per certo è che le janare sono reali… e sono anche una cosa seria!

Ma perché questa frase scaramantica? Semplice, la frase dovrebbe disorientare le streghe, che di sabato non fanno fatture! Eh già, perché il Sabba viene celebrato proprio di sabato, durante il quale le janare, si riunivano sotto un noce, IL noce.

Si racconta che San Barbato abbia fatto sradicare il malefico noce, facendolo poi portare in Vaticano, ma che esso continuasse a rinascere, quasi a farsi beffe di lui!

Ma come facevano le Janare a raggiungere il noce? Beh, si cospargevano il corpo di un unguento e recitavano la fatidica formula “Sott o sole, sott o vient, sott o noc e Benevento”, cioè “Sotto il sole, sotto il vento, sotto il noce di Benevento”.

Anche questa frase conosce diverse versioni, ma questa è senza dubbio la più conosciuta.

Devo però mettervi in guardia: uno degli ingredienti dell’unguento è il sangue di bambini, quindi attenti ai piccoli dalle culle… stasera qualcuno potrebbe passare a prenderli! Sì, avete letto bene, perché le Janare non sono solo estremamente dispettose, ma sono molto pericolose per i bambini.

Ognuno a Benevento vi saprà raccontare almeno una storia della loro infanzia che sia legata ad un incontro con una Janara.

Le Janare, infatti, hanno l’abitudine di entrare in casa e fare dispetti ai bambini. Sapete quanti genitori dicono di aver ritrovato neonati fuori dalle loro culle, a volte addirittura sopra il tetto? Come può un poppante arrivare sul tetto da solo? Semplice, con la stegoneria!

Sappiate che in qualsiasi momento della notte potreste aver avuto una Janara in casa senza esservene accorti!

Come già detto, le Janare sono mooolto dispettose. Basta un commento sul loro aspetto, un semplice sguardo o semplicemente invidia nei vostri confronti e le vostre nuove “amiche” vi prepareranno un bel regalo!

Le Janare possono creare pozioni per farvi ammalare e, a volte, farvi addirittura morire! Non sono persone che vorreste mai trovarvi contro. Oggi, la cosa più comune che una Janara possa farvi è un bel malocchio, che potrà essere sciolto solo da una Janara buona (ma nessuno vuol sentire parlare di Janare buone durante la notte di Halloween, giusto?)


Non è solo dei vostri bambini e della vostra salute di cui dovete preoccuparvi. I cavalli sono animali estremamente importanti nella celebrazione del Sabba. Questi poveri animali vengono spesso, ancora oggi, trovati nelle stalle la domenica mattina stremati e con la criniera intrecciata. Le Janare, infatti, sono solite “prendere in prestito” i cavalli degli altri per poter raggiungere il luogo del Sabba, facendoli correre per tutta la notte, creando un sabato sera decisamente movimentato! E le trecce? Impossibili da sciogliere e guai a tagliarle con un paio di forbici… il cavallo morirebbe! Solo una speciale spazzola, fatta benedire la notte di Natale, sembrerebbe districare queste indomabili criniere.


I rimedi contro le Janare

Ma allora a Benevento non si può camminare proprio tranquillamente? Ovvio che si può, con le dovute attenzioni. Il classico corno e il ferro di cavallo sono sicuramente i rimedi più conosciuti al mondo per quanto riguarda il malocchio. Tarocchi da utilizzare ce ne sono a decine, ma la protezione della vostra casa è quella più importante, in modo da non ricevere spiacevoli visite.

La Janara è solita entrare nelle vostre dimore solo se invitata, quindi quando si pronuncia il suo nome. Se ha deciso di darvi fastidio, chiudere la serratura della vostra porta non basterà. Infatti è proprio tramite la serratura che loro riescono ad entrare, grazie ad un potente unguento che le aiuta a passare. Un trucco che sembra funzionare è quello di posizionare una scopa a testa in giù. Ma mica una scopa di quelle moderne! Dovrà essere una vecchia scopa di saggina, quelle di paglia per intenderci! La Janara si sentirà costretta a contare ognuno dei fili di paglia della scopa fino all’arrivo dell’alba, momento nel quale si sentiranno costrette ad abbandonare la missione.

E se la scopa non bastasse? Tranquilli, c'è ancora un’altro escamotage! Per una doppia protezione, basterà cospargere l’uscio di casa con del sale. La Janara si sentirà di nuovo costretta a contare ogni granello di sale fino all’arrivo dell’alba. In pratica, nel vostro caldo lettuccio vi toccherà aspettare, finché l’alba non compare! Vi è piaciuta questa, eh? Chissà stanotte come dormirete, sapendo che una Janara sta vendendo proprio da voi. Muahahahahahha

Ora ditemi: dopo aver letto questo articolo, quante volte avete detto tra voi e voi “ Oggi è sabato a casa mia”? Buon Halloween amici miei, da una Beneventana in Technicolor ( che sia una Janara? Non lo saprete mai muahaha)

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