Triggio, la zona più antica di Benevento
Aggiornamento: 15 gen 2022
Eccoci qui, in uno dei nostri ultimi appuntamenti sulla città di Benevento. Oggi ci addentriamo nell’essenza del nostro progetto parlando del rione Triggio, centro folkloristico e zona più antica di Benevento. Il Triggio rappresenta, oltre ad un patrimonio storico eccezionale, la culla di tutte le storielle che gli anziani raccontavano ai bambini per spaventarli, ma che poi si trasformavano in vere e proprie leggende e tradizioni, di cui oggi vi parleremo.
Terme romane e Arco del Sacramento
L’accesso al Triggio, la zona più antica di Benevento, si trova direttamente alle spalle del Duomo di Benevento ed è caratterizzato dalla presenza delle antiche terme romane e dall’Arco del Sacramento. Ebbene sì, avrete capito che qui, come ci si muove un po', così ci sono cose da vedere! Delle antiche terme romane, ad oggi, ci restano dei ritrovamenti architettonici e degli scavi archeologici. L'accesso a questo luogo è libero e gratuito.
Guardando poi verso il Triggio, a pochissimi metri di distanza dalle terme, sorge l'Arco del Sacramento, una delle otto porte di Benevento di origine romana. Un tempo l'Arco era ricoperto di marmo ma, nel corso dei secoli, è stato progressivamente spogliato dalla pietra. Ad oggi, la porta si presenta al suo stato grezzo e senza le statue, presentando quindi le nicchie laterali vuote.
Le origini del Triggio
Si dice che il rione Triggio, centro folkloristico di Benevento, sia la zona più antica del capoluogo sannita. Il nome Triggio deriva dal latino “Trivium”, cioè letteralmente “trivio, incrocio di tre strade”. Passeggiare per le strade del rione è forse una delle cose più suggestive da fare assolutamente a Benevento, con i palazzi d’epoca che fanno da sfondo agli antichi sentieri in pietra.
Anche qui, come in tutto il centro storico, sono presenti resti di colonne, sculture e materiali edilizi romani incastonati nelle pareti delle case, testimonianze evidenti delle opere di ristrutturazione del rione ad opera dei longobardi. La camminata lungo le strade del Triggio diventa però ancora più suggestiva se si è a conoscenza delle mitiche storielle spaventose che, ancora oggi, circolano tra le persone più anziane del luogo. Tranquilli, ci arriveremo presto!
Il Teatro Romano
Il Triggio, essendo la zona più antica di Benevento, rappresenta un enorme pezzo storico della città. Oltre agli edifici storici e alle stradine caratteristiche, nel bel mezzo del quartiere sorge l’antico Teatro Romano, fatto costruire probabilmente da Traiano ma inaugurato dall’imperatore Adriano.
Col passare degli anni, il teatro fu inglobato tra le costruzioni civili che ne celarono il perimetro. Fu solo nel 1924, grazie all’architetto Meomartini, che il teatro fu “restituito” all’antica gloria.
Il teatro romano di Benevento, simbolo del Triggio, viene ancora utilizzato per spettacoli teatrali, concerti e balletti. Nel 1990 fu sede della puntata finale di Miss Italia, mentre nel 2001 fu sede del mitico concorso musicale Festivalbar. L'ingresso al Teatro costa 1 euro e, per chi come me ha cercato di pagare con una banconota da 50 euro, di fronte all'ingresso c'è un panificio che sforna roba che è la fine del mondo... risultato? Abbiamo comprato 200 grammi di taralli freschi ai broccoli (con la scusa di cambiare i soldi per pagare il biglietto). Risultato? Abbiamo trascorso l'intera visita al teatro mangiando taralli ahahaha
Il cimitero dei Morticelli
Proseguendo il cammino verso ovest, oltrepassando il Teatro Romano, si giunge in un luogo particolare. Qui, un tempo, sorgeva un’abbazia domenicana.
Dopo il disastroso terremoto del 1688, il luogo fu utilizzato come cimitero per i bambini e i vari resti lo testimoniano. Paura? Tantissima, almeno per quanto mi riguarda... il posto è mooolto suggestionante ahahah
Port’Arsa e il Ponte Leproso
Eccoci dunque ad un’altra delle otto porte della città di Benevento: Port’Arsa. Inglobata nelle antiche mura longobarde, essa segna il punto finale del rione Triggio.
Ma non abbiamo terminato qui la nostra passeggiata nel Triggio, la zona più antica di Benevento. Ma cosa c'è di meglio di un po' di relax dopo la lunga passeggiata? Poco più avanti, seguendo la stradina direttamente oltre Port’Arsa, si giunge al Ponte Leproso. Costruzione molto suggestiva, il Ponte Leproso permetteva alla via Appia di attraversare le due sponde del fiume Sabato.
Esso è di origine romana e, per alcuni storici, fu il luogo dell’uccisione di Re Manfredi di Svevia, al contrario del Ponte Vanvitelli. Vi consigliamo la visita anche per godervi un po' di relax con vista sul paesaggio fluviale e sulla dormiente del Sannio!
Le leggende sul Triggio
Tra le varie testimonianze raccolte chiacchierando con la gente del posto, le leggende più ricorrenti sono state due in particolare: quella di Mazzapauriello e quella della Zoccolara, che fanno appunto del Triggio il centro folkloristico di Benevento. Ma chi erano questi soggetti? Cosa facevano? Beh, il Mazzapauriello non era altro che una sorta di spiritello domestico, con un cappellino rosso da elfo, che si divertiva a fare dispetti a coloro che non si comportavano bene. Molti raccontano che Mazzapauriello agisse di notte, rompendo piatti, sbattendo le ante dei mobili, dando fastidio a chi cercava di dormire provocandogli gli incubi o sedendosi sulla pancia dello sfortunato. Immaginate i bambini a sentire queste storie, in una sera di inverno, magari davanti al caminetto... io avrei fatto le valigie ahahaha. Ma Mazzapauriello non era essenzialmente cattivo: se trattato bene, lo spiritello proteggeva la casa e portava tesori e benessere alla famiglia che lo ospitava. Forte eh? La cosa più bella è che questa figura appare in tantissime leggende folkloristiche di tutto il mondo... sono solo storie o c’è un fondo di verità? Beh, siamo curiosi di raccogliere quante più testimonianze possibili da parte vostra!
Altrettanto famosa, ma a mio parere mooooolto più inquietante, è la figura della Zoccolara. Ma chi era questa donna e, soprattutto, cosa voleva? Beh, ragazzi miei, la Zoccolara era una donna misteriosa che, di notte, corre lungo i vicoli del rione Triggio, in particolare nei pressi del Teatro Romano, inseguendo i passanti solitari e bussando alle porte delle case. I tratti che la distinguono? La risata quasi demoniaca e il rumore assordante dei suoi zoccoli. Molte persone l’hanno sentita, ma nessuno l’ha mai vista. Fatto sta che, ancora oggi, dopo il tramonto il Triggio si spopola e tutti si dileguano per non imbattersi in nessuna di queste particolari personalità.
L’importante è, comunque, non andare in giro di notte. Oltre ai vari lupi mannari avvistati in circolazione, a Benevento si dice che non bisogna attraversare MAI il Ponte Leproso a mezzanotte. Per quale motivo? Si dice che lì, ogni notte, una vecchietta attenda i viandanti per chiedere un pedaggio, che può essere rappresentato da un oggetto qualsiasi. Se non si ha il modo di pagare questo pedaggio... beh, l’evidentemente forzutissima vecchietta inizia a picchiare gli sfortunati passanti!
Vi aspettavate che parlassimo già adesso delle celebri Janare, vero? Vi toccherà aspettare ancora un po’... la notte di Halloween si avvicina e noi abbiamo ancora l’ultimo articolo da condividere con voi! Speriamo comunque che questo speciale sul Triggio, la zona più antica di Benevento, vi sia piaciuto. Vi diamo appuntamento al prossimo articolo.
Un saluto in Technicolor a tutti voi!
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